MANIFESTO

MANIFESTO

come tutto in natura, anche il manifesto di questo blog è in continua mutazione. nessuno scopo preciso. la verità non credo esista, tanto più nell’epoca post-moderna, dove il bombardamento mediatico è cresciuto grazie ad internet e alle nuove tecnologie. nell'abbondanza ci si confonde facilmente. tuttavia, alcuni punti di vista rimangono dominanti, in quanto maggiormente pubblicizzati dagli organi di informazione ufficiali. questo spazio, tra l’altro, vorrebbe essere veicolo per quelle voci che non si sentono e che per la maggior parte delle persone flirtano con l’assurdo. mi è sempre piaciuto l’assurdo per la sua vicinanza con la natura intima degli esseri e dei fenomeni. per la maggior parte pubblicherò delle playlist salvate sul mio canale di youtube, non per imporre la mia visione incoerente della realtà, ma per dare asilo, oltre che alle versioni ufficiali, a tutto il sommerso di voci più o meno nascoste che dicono il diverso. se poi si tratta di complotti o paranoie, questo lo deciderà il lettore. non cerco fan né promuovo un ideale specifico. non ho la costanza per stare dietro a nessun impegno superiore al respirare. sento semplicemente lo scemare della libertà di espressione, la delicata linfa della diversità andare sperperandosi senza che la maggior parte lo consideri un delitto. vedo le generazioni assopirsi e sento che anche per me, apatico cronico, è venuto il momento di alleggerire la coscienza.

venerdì 6 aprile 2012

Audio documentario sull'ex-Jugoslavia, di Isabella Rinaldi


posto la registrazione di un programma andato in onda questa mattina su Radio3. un audio-documentario di Isabella Rinaldi tornata nell’ex-Jugoslavia dopo venti anni dalla fine della guerra che ha dissolto lo stato balcanico. il viaggio parte da Zagabria e termina nel Montenegro, passando per la martoriata Sarajevo e la capitale serba, Belgrado. accompagnati da sottofondi bandistici, politici e giornalisti locali parlano di una pace ancora lontana dall’essere stabile. un bel documento, voci raccolte direttamente sul campo, dalle quali traspare come siano ancora vive e attive le crudeltà patite recentemente da questo angolo d’Europa.


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