MANIFESTO

MANIFESTO

come tutto in natura, anche il manifesto di questo blog è in continua mutazione. nessuno scopo preciso. la verità non credo esista, tanto più nell’epoca post-moderna, dove il bombardamento mediatico è cresciuto grazie ad internet e alle nuove tecnologie. nell'abbondanza ci si confonde facilmente. tuttavia, alcuni punti di vista rimangono dominanti, in quanto maggiormente pubblicizzati dagli organi di informazione ufficiali. questo spazio, tra l’altro, vorrebbe essere veicolo per quelle voci che non si sentono e che per la maggior parte delle persone flirtano con l’assurdo. mi è sempre piaciuto l’assurdo per la sua vicinanza con la natura intima degli esseri e dei fenomeni. per la maggior parte pubblicherò delle playlist salvate sul mio canale di youtube, non per imporre la mia visione incoerente della realtà, ma per dare asilo, oltre che alle versioni ufficiali, a tutto il sommerso di voci più o meno nascoste che dicono il diverso. se poi si tratta di complotti o paranoie, questo lo deciderà il lettore. non cerco fan né promuovo un ideale specifico. non ho la costanza per stare dietro a nessun impegno superiore al respirare. sento semplicemente lo scemare della libertà di espressione, la delicata linfa della diversità andare sperperandosi senza che la maggior parte lo consideri un delitto. vedo le generazioni assopirsi e sento che anche per me, apatico cronico, è venuto il momento di alleggerire la coscienza.

mercoledì 1 febbraio 2012

L'export asiatico colpito dalla crisi europea

è chiaro. se l'economia europea è ferma, ne risentono anche i mercati asiatici, i quali vendono grandi quantità dei loro prodotti vantaggiosi all'occidente. non so cosa possa conseguirne. credo nel principio dei vasi comunicanti. il nostro tenore di vita si abbasserà e lo sta già facendo, mentre quello degli asiatici si alzerà fino a pareggiarlo. non ho una grossa fantasia economica e tanto meno competenze. lo scenario che riesco ad immaginare è tuttavia questo. penso anche ad una guerra. bella tosta su larga scala. il pretesto è facile inventarlo. lo è sempre stato. un po' di propaganda in tivvù. qualche immagine ad effetto, tipo uccelli con le ali catramate, fosse comuni improvvisate. la guerra è da sempre il toccasana dell'economia in crisi. crisi, guerra, ripresa. è un ciclo familiare.

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